I compiti sono sempre stati una nota dolente per tutti gli studenti. Tante volte anche per i genitori diventa un momento di grande criticità, specialmente quando a complicare il tutto ci sono i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Perché creano così tante difficoltà? In quest’articolo vedremo anche perché impostare un’organizzazione settimanale è vantaggioso e come programmarla. Iniziamo a capire perché i compiti creano così tante difficoltà in particolare ai bambini e ragazzi con DSA.
L’argomento compiti per casa è sempre molto problematico anche se in realtà non dovrebbe esserlo. I compiti hanno l’obiettivo di rafforzare ciò che è stato studiato o spiegato precedentemente in classe. Allora perché spesso mettono in crisi genitori e bambini?
Si sa, i compiti non sono mai piaciuti. Tuttavia quando ci sono di mezzo i DSA, il problema non è solo questione di piacere o no, diventa un grattacapo molto più complesso da gestire. Perché oltre alla difficoltà che potrebbe incontrare qualsiasi studente approcciandosi ad un argomento nuovo, chi ha uno o più DSA deve fare i conti con ben altro. Da una parte con gli effetti del disturbo stesso che, già di per sé, comportano ostacoli e stanchezza e che inoltre provocano una notevole dilatazione dei tempi di svolgimento del lavoro; d’altra parte, non meno importante, i DSA implicano un notevole impatto psicologico. L’incongruenza continua che vivono questi ragazzi tra la loro intelligenza e la caduta nei processi di base legati all’apprendimento, generano effetti molto profondi, come l’impotenza appresa o il senso di inadeguatezza, che possono pregiudicare l’efficacia del lavoro da svolgere.
Per di più a complicare il tutto, per gli insegnanti si aggiunge la difficoltà di capire effettivamente cosa comportano i compiti assegnati allo studente dislessico e di rispettare il desiderio molto comune dei bambini stessi di non essere considerati diversi dagli altri. Tutto questo rende la questione compiti per casa un vero e proprio rompicapo da risolvere.
Dare il giusto valore ai compiti a casa
È necessario avere una giusta prospettiva dell’argomento sia da parte nostra, come genitori, ma anche da parte degli insegnanti. In questo frangente penso che siano fondamentali una buona collaborazione, comunicazione e informazione.
Quando uno di questi fattori viene a mancare, molto spesso si va ad annullare l’utilità finale dei compiti, cioè acquisire competenze. In questo modo il compito diventa fine a sé stesso, solo per non prendere una nota perché non è stato svolto. Questo risultato però sarebbe alquanto sterile. Perché dico questo?
Per raggiungere un obiettivo di competenza è necessario non solo acquisire la conoscenza, ma sapere come usarla. Lo psicologo ci fece un bell’esempio dicendo che non tutte le macchine sono fatte per lo stesso tipo di terreno.
Una jeep può avere ottime prestazioni fuori strada anche sulla sabbia, una Ferrari invece no. Siccome i DSA danno agli studenti caratteristiche diverse dagli altri, è solo logico dedurre che per avere buone prestazioni sia necessario capire quali sono le loro caratteristiche e prendere le strade adatte alla loro “macchina”.
La destinazione sarà la stessa degli altri, cambierà solo il percorso.
Tuttavia decidere il percorso non può essere stabilito dai bambini. Pur essendo intelligenti, non hanno né la maturità, né le competenze per farlo. Siamo noi adulti, genitori e insegnanti, a doverli guidare nella direzione giusta. Aggiungerei che a questo punto la collaborazione non si ferma tra i genitori e gli insegnanti, ma va aggiunto anche lo specialista. Uno psicologo dell’età evolutiva, per esempio, sarà in grado di spiegare esattamente come guidare lo studente verso una vera competenza, perché, grazie alla valutazione funzionale, ci potrà spiegare che tipo di “macchina” abbiamo fra le mani. Il fare rete, ma una vera rete, è fondamentale ed è sicuramente la chiave del successo.
Detto questo, rimane il fatto che bisogna fare i compiti. Come possiamo fare per organizzarli in modo efficiente?
Una organizzazione in ottica settimanale
Come abbiamo visto, i DSA comportano una dilatazione dei tempi. Quindi la gestione del tempo è il punto focale. Va ricordato che parte delle energie sono già state spese in classe e si calcola che i tempi di effettivo rendimento per i compiti pomeridiani non sono di 3-4-5 ore. Gli esperti infatti ritengono che, partendo dalla prima elementare, siano di dieci minuti e aumentando ogni anno sempre di 10 minuti fino ad arrivare ad un massimo di 2-2,5 ore alle superiori. Cosa significa questo? Che tutto il tempo dedicato in più non è ottimale. Quindi quel tempo ideale, siccome è limitato, va sfruttato in modo saggio.
Pianificare un programma settimanale, inoltre, ci permette di focalizzare, in questo tempo “ottimale”, un lavoro finalizzato al raggiungimento della competenza. Ciascuna materia verrà inserita una volta o massimo due a settimana e ogni giorno ci sarà posto per 1 o 2 materie. È necessario prestare attenzione a bilanciarne le difficoltà, ad esempio se si hanno problemi di dislessia e discalculia, magari sarebbe meglio non mettere insieme materie pesanti da quel punto di vista, come storia e matematica. Oltre a questi due elementi ci potranno essere esercizi, ma dovranno essere pochi, perché ormai siamo fuori dal tempo ottimale. È ovvio che un programma di questo tipo va concordato con gli insegnanti, ma ne vale la pena.
I benefici di un buon programma
Conosciamo tutti il detto “chi ben comincia è a metà dell’opera”. In questo caso è veramente così. Organizzandosi in questo modo il bambino o il ragazzo riesce a preparare il materiale per studiare, come le mappe che sono costruite di pari passo con le spiegazioni date in classe, arrivando al momento della verifica con il solo lavoro di studio-ripasso e non la costruzione delle mappe. Per riprendere l’esempio della macchina, questo metodo permette di raggiungere la stessa destinazione degli altri, ma sfruttando il terreno più adatto alle particolarità della nostra macchina.
Tu, come ti organizzi per i compiti a casa? Hai mai provato a fare un programma di questo tipo? Scrivi la tua esperienza nei commenti.
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