Comorbilità o comorbidità DSA, hai mai sentito questi termini? Scopri quanto è presente la correlazione di vari disturbi con la dislessia e i DSA e perché è importante tenerne conto.
Conosciamo i Disturbi Specifici di Apprendimento con l’acronimo DSA. Il disturbo riguarda, come lo indica il suo nome, competenze specifiche legate all’acquisizione degli apprendimenti, come lettura, scrittura e calcolo, ma può essere anche misto, presentando difficoltà in più di un ambito.
DSA contro DNSA
È importante fare una precisazione. Le difficoltà dell’età evolutiva si possono dividere in due categorie diverse:
- Disturbi Specifici dell’Apprendimento – DSA
Questi comportano difficoltà scolastiche che perdurano per più di 6 mesi, malgrado interventi mirati di recupero e un livello cognitivo nella norma o superiore. Le abilità deficitarie vengono valutate sulla base di diversi test che tengono conto del quadro clinico e storico dell’individuo. I DSA interferiscono notevolmente sia sul percorso scolastico che nella vita quotidiana. Tuttavia per essere in questa categoria è indispensabile una condizione riportata nel DSM5: “Le difficoltà di apprendimento non sono meglio giustificate da disabilità intellettive, acuità visiva o uditiva alterata, altri disturbi mentali o neurologici, avversità psicosociali, mancata conoscenza della lingua dell’istruzione scolastica, o istruzione scolastica inadeguata.”
- Disturbi Aspecifici (o Non Specifici) dell’Apprendimento – DNSA
Al contrario i DNSA comportano difficoltà in tutte le aree di competenza scolastica, ma con cause cliniche e con un livello cognitivo che potrebbe essere più o meno sotto alla media. Malattie genetiche (per esempio Sindrome di Down) o malattie sensoriali (sordità o gravi difficoltà visive), il Ritardo Mentale, l’ADHD, l’Autismo e i Disturbi d’ansia possono essere tutte cause di disturbi aspecifici dell’apprendimento.
Le cause dei DSA
La comunità scientifica concorda nel fatto che abbia un’origine neurobiologica. In altre parole dipende da un’organizzazione diversa dei circuiti funzionali delle cellule nervose. Questo fatto è stato dimostrato con le tecniche di neuroimaging funzionale. È stato riscontrato ugualmente un importante fattore genetico. Infine anche l’assunzione regolare di alcolici durante la gravidanza può creare un terreno favorevole per disturbi evolutivi specifici.
Predittori, indicatori e manifestazioni dei disturbi specifici dell’apprendimento
Il principale predittore dei DSA è legato al linguaggio. Infatti quando si riscontrano dei ritardi rispetto ai diversi stadi evolutivi del linguaggio sarebbe molto opportuno fare una valutazione presso uno specialista. Le difficoltà linguistiche sono spesso fattori precursori di difficoltà di apprendimento.
Un ritardo fonologico oppure un bambino che dimostra lentezza o difficoltà nel riconoscere, leggere e/o scrivere le lettere o i numeri, possono rivelarsi indicatori di qualche disturbo specifico dell’apprendimento.
Inoltre dimostrazioni di disagio, per esempio come mal di pancia o mal di testa ricorrenti nel fare i compiti, un rifiuto persistente per la scuola o un disinteresse nell’imparare a leggere possono essere altre manifestazioni di un possibile DSA.
Come aiutare un bambino con DSA
Potremmo dire senza paura di sbagliare che fare una valutazione neuropsicologica funzionale è un primo passo indispensabile. Primo per capire precisamente qual è l’abilità deficitaria. Secondo per stabilire sia il tipo di lavoro riabilitativo da svolgere che le strategie e gli strumenti da adottare in ambito scolastico. Tutto questo per minimizzare l’impatto negativo del disturbo sugli apprendimenti.
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